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La privacy digitale: un bene prezioso sempre più a rischio

Il caso del banchiere italiano che ha ammesso di aver curiosato nei conti correnti di numerosi clienti, tra i quali anche politici e personalità in vista, ha riacceso i riflettori su un tema cruciale: la privacy nei sistemi digitalizzati. Ora, è necessario fare una precisazione: la banca in questione fa sapere, tramite un comunicato, che i sistemi informatici non sono stati violati, ma pare si tratti solo di un (ex) dipendente troppo curioso, anche se sicuramente saranno solo le indagini a ricostruire esattamente questa vicenda. Noi non parleremo di questo caso specifico, ma prenderemo spunto per fare un ragionamento più ampio sulla privacy, su come garantirla ai clienti e come comunicare che i nostri siti e i nostri social sono sicuri.

 

Perché la privacy digitale è così importante?

La privacy è un diritto fondamentale di ogni individuo. Nel mondo, sempre più digitalizzato, i nostri dati personali sono un bene prezioso che può essere utilizzato per molteplici scopi, da quelli commerciali a quelli più invasivi o addirittura illegali. Proteggere la nostra privacy non significa solo preservare la nostra identità, ma anche difendere uno dei nostri diritti fondamentali, cioè la libertà.  I nostri dati personali definiscono chi siamo e come ci relazioniamo con il mondo e proteggendoli riduciamo il rischio di essere vittime di reati informatici, o semplicemente di essere contattati da compagnie di marketing moleste.

 

Le sfide della privacy nell’era digitale

La digitalizzazione ha reso più facile raccogliere, archiviare e analizzare i nostri dati. Le aziende, le istituzioni e persino gli hacker possono accedere alle nostre informazioni personali senza che ce ne accorgiamo. Ma per proteggerci possiamo adottare diverse accortezze. 

  • Essere consapevoli: informarsi sui rischi e sulle misure di sicurezza è il primo passo.
  • Utilizzare password sicure: crea password complesse e uniche per ogni account.
  • Attenzione ai permessi delle app: leggi attentamente le richieste di accesso alle tue informazioni e concedi solo quelle strettamente necessarie.
  • Aggiorna software e dispositivi: installa sempre gli ultimi aggiornamenti per proteggerti dalle vulnerabilità.
  • Sii cauto con le informazioni personali che condividi online: evita di pubblicare dati sensibili sui social network.
  • Utilizza strumenti di sicurezza: antivirus, firewall e VPN possono aiutarti a proteggere i tuoi dispositivi.

 

Il ruolo delle istituzioni

Le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nel garantire la privacy dei cittadini. È necessario rafforzare le leggi sulla protezione dei dati e intensificare i controlli sulle aziende che trattano informazioni personali. Per questo, sia il garante italiano, sia i regolamenti europei, si fanno sempre più stringenti e precisi su questo tema. Nel settore informatico il trattamento e la raccolta dei dati è regolamentato dal GPDR, cioè il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, e deve essere seguito, rispettando i principi di legalità, trasparenza ed equità, da tutte le aziende o istituzioni che operano nel campo della vendita di beni e servizi a persone dell’Unione Europea e trattano o processano dati personali dei cittadini dei paesi UE. 

 

La privacy digitale è un bene prezioso che dobbiamo proteggere con ogni mezzo. Solo così potremo vivere in un mondo digitale sicuro e libero. Inoltre essere trasparenti è indispensabile per affermare la nostra serietà nei confronti dei visitatori al nostro sito, che devono sentirsi sempre al sicuro. Informare sulla gestione dei cookie e sulla trasparenza della pagina è ormai indispensabile per affermare la nostra serietà, e noi di yes-web lo sappiamo molto bene. Non è solo una questione di normative e regolamentazioni, è un altro modo per mostrare al mondo la nostra serietà, e che il nostro lavoro e le nostre idee siano genuine e non abbiano secondi fini. 

Le fabbriche dei troll: la manipolazione dell’informazione

Hai mai incontrato un commento online così assurdo,un post così esagerato e fuori da ogni schema logico, da farti chiedere “ma come è possibile? È realmente così?” Ma soprattutto “c’è qualcuno che ci crederà?”. Ecco, visto che sicuramente ti è capitato, ti sei trovato davanti a un contenuto molto probabilmente ideato da una fabbrica di troll. Sembra una cosa paradossale, vero, ma per gli addetti ai lavori del web e, soprattutto, per chi lavora prevalentemente con i social media, non sono affatto una novità.

 

Cosa sono le fabbriche di troll?

Le troll farms non sono altro che organizzazioni che creano e diffondono intenzionalmente informazioni false o fuorvianti online, utilizzano account falsi sui social media e forum, col fine di manipolare l’opinione pubblica, seminare discordia e influenzare eventi politici, o almeno ci provano. Come già accennato il fenomeno non è nuovo e all’inizio sembrava essere di facile gestione, inoltre non si sapeva bene chi ci potesse essere dietro. Il primo esempio di troll farms riconosciuto è la famosa Internet Research Agency, del fu cuoco di Putin, Prigozhin, sita a San Pietroburgo. Questa agenzia filo governativa aveva (o ha) il compito di creare azioni di propaganda online, per conto di aziende russe e per gli interessi politici del Cremlino, anche utilizzando fake news atte a destabilizzare gli equilibri di altri territori o cercare di influenzare scelte politiche, soprattutto in occidente. Qui non ci soffermeremo su questi aspetti, ma cercheremo di fare capire come funzionano queste organizzazioni.

 

Come funzionano?

Il primo passo, naturalmente, è quello della creazione di contenuti: post, commenti e articoli falsi, spesso sfruttando temi caldi e polarizzanti, sono un punto di partenza perfetto per creare una fake news. Successivamente parte la fase della diffusione: attraverso una rete di account falsi, e di bot, si amplifica il messaggio e si simula un consenso popolare. Sui social i post maggiormente visualizzati compaiono sempre in cima, perciò in questo modo verranno raggiunti velocemente milioni di utenti che, solitamente, fanno ricerche su temi controversi. Quando la diffusione è massima il messaggio inizia a circolare, sempre più persone ci crederanno e lo scopo di manipolare l’opinione pubblica, cercando di influenzare le opinioni delle persone, polarizzare le discussioni e indebolire la fiducia nelle istituzioni, è raggiunto. Tutto questo moltiplicato per migliaia di post giornalieri. 

 

Perché esistono?

Le motivazioni possono essere diverse, e a volte mai del tutto chiare. Sicuramente l’idea di influenzare le elezioni, manipolando l’opinione pubblica per favorire un candidato o un partito, può essere plausibile, soprattutto in caso di candidati “comodi” per le politiche estere o molto vicini tra loro nei sondaggi. Ma lo scopo più plausibile è sicuramente quello di diffondere propaganda, promuovere una determinata ideologia o attaccare avversari politici scomodi. Un altro motivo a giustificare la loro esistenza potrebbe essere quello di provare a distrarre l’attenzione da problemi più importanti a favore di notizie più frivole, capaci comunque di esistere nel tempo e di coprire i fatti più importanti. 

 

Come riconoscerle?

Possiamo dire che qualche tempo fa le fake news erano più semplici da capire, spesso paradossali e mal fatte, e comunque venivano da profili tutti uguali e poco raffinati. Oggi, complice anche l’attenzione nel creare un profilo (ormai i profili fake sono uguali a quelli di qualunque famiglia tipo) e il crescente analfabetismo funzionale sempre più presente nel web, queste notizie riescono a diventare virali velocemente senza creare molti dubbi. Solitamente, però, usano un linguaggio aggressivo, polarizzante, emotivo e provocatorio. Inoltre ripetono sempre gli stessi messaggi, anche se non hanno senso, in maniera ciclica e agiscono in modo coordinato, come un esercito di bot. Quando lo stesso profilo argomenta in maniera sempre uguale, con messaggi copia incolla, ecco, quasi sicuramente quello sarà un profilo non reale. 

 

Come difendersi?

Oltre a esercitare il senso critico, sicuramente il primo passo per difendersi sarà quello di verificare le fonti: non credere a tutto ciò che leggi online, verifica sempre che le informazioni provengano da fonti affidabili, non farti influenzare dalle emozioni e pensa in modo critico e, nel caso, segnala i contenuti sospetti aiutando così a contrastare la disinformazione segnalando i contenuti falsi alle piattaforme social. Purtroppo, anche grazie ai nuovi servizi di AI, la possibilità di creare informazioni false, distorte o addirittura per scopi criminali, è diventata sempre più alta e frequente. 

 

Le fabbriche di troll rappresentano una minaccia per la democrazia e la libertà di espressione. È importante essere consapevoli di questa realtà e adottare comportamenti critici per non farsi manipolare. Ma c’è anche un altro problema, che riguarda più da vicino chi come noi di yes-web offre soluzioni web: il rischio che un bot usi un tuo post sui social per la sua propaganda. E questo è sicuramente il problema più importante per te, infatti se il tuo contenuto viene invaso da messaggi non coerenti, il rischio di cattiva pubblicità diventa concreto, oltre al danno economico per un eventuale sponsorizzazione che non ha avuto i giusti risultati. Per questo noi yes-web prestiamo un’attenzione maniacale per cercare di evitare qualunque azione che possa portare il tuo post a essere vittima di troll e bot.

Superare le distanze. Il team building virtuale

I team di lavoro a distanza, grazie alle innovazioni informatiche e, soprattutto, al crescente uso dello smart working, sono sempre più diffusi, e con essi la necessità di trovare nuove modalità per rafforzare lo spirito di squadra e la collaborazione. In questa ottica il team building virtuale rappresenta una valida soluzione per favorire la comunicazione, la coesione e la produttività anche quando i membri del team si trovano in diverse località.

In questo articolo, esploreremo i vantaggi di questo approccio non convenzionale e vedremo alcuni spunti per organizzare attività efficaci e coinvolgenti.

 

I vantaggi 

Le attività di team building sono usate per  incoraggiare i membri del team a interagire tra loro in modo informale, favorendo la comunicazione e la collaborazione, ma anche permettendo, soprattutto per lavoratori che non condividono spesso un ambiente comune, la conoscenza reciproca. Condividere esperienze e sfide, sia reali, sia virtuali, aiuta a creare un senso di appartenenza e di coesione all’interno del team, oltre a contribuire a migliorare il morale e la motivazione dei partecipanti. Infatti un team coeso e collaborativo è più efficiente e produttivo.

Partendo da queste premesse dobbiamo tenere a mente che i team building virtuali  aiutano a ridurre l’isolamento e la solitudine che i dipendenti a distanza possono provare. 

 

Le attività

Esistono molte attività e esperienze che si possono proporre perché questo strumento abbia successo e oggi, grazie anche all’ausilio di strumenti come i visori VR o gli smart glasses, sono facilmente proponibili e sicuramente assumono una sfumatura più reale e intrigante. Ad esempio esistono molti giochi online che possono essere utilizzati per il team building virtuale, come quiz, giochi di trivial e giochi di ruolo, ma anche le attività creative, come la scrittura di storie o la creazione di opere d’arte, possono aiutare i membri del team a esprimere la propria  creatività e a collaborare in modo efficace.

Soprattutto nel periodo estivo, quando il tempo si fa più mite, la condivisione di esperienze personali, o le sfide di fitness, possono essere un modo divertente e salutare per incoraggiare i membri del team a fare attività fisica, condividere con i colleghi le proprie esperienze, e a motivarsi a vicenda.

 

Suggerimenti per organizzare attività di team building virtuale

Scegliere un’attività adatta alle dimensioni e agli interessi del team risulterà fondamentale per il successo. Non si possono proporre sfide o esperienze impossibili o fastidiose, ma si dovrà basare tutto sulla condivisione delle esperienze e di quel spaccato di quotidianità, stando sempre attenti a non entrare troppo nella vita delle persone. Per fare questo bisognerà tenere a mente delle accortezze che possono risultare banali, ma di fondamentale importanza.

Per prima cosa ci si deve assicurare che tutti i partecipanti abbiano accesso ai dispositivi e alle tecnologie necessarie, fornire chiare istruzioni e spiegazioni, incoraggiare la partecipazione e l’interazione tra i membri del team rendendo l’attività divertente e coinvolgente

L’ultimo passo sarà quello di valutare il feedback dei partecipanti per capire se c’è stato il giusto interesse, se il tutto ha portato a un miglioramento lavorativo, al fine di migliorare le future attività.

Il team building virtuale è un ottimo modo per mantenere il team connesso e coinvolto, anche quando i membri si trovano in diverse località. Con un po’ di pianificazione e creatività, si possono organizzare attività divertenti ed efficaci che aiuteranno a rafforzare lo spirito di squadra e migliorare la produttività. Noi di yes-web sappiamo che queste esperienze, grazie anche all’ausilio sempre più crescente di visori VR o di smart glasses, e magari di applicazioni di realtà aumentata, potrebbero diventare sempre più diffuse nel futuro. Naturalmente il virtuale non dovrà mai sostituire il reale, le esperienze condivise fisicamente sono le migliori e le più stimolanti, ma grazie all’ausilio di nuove tecnologie e strumenti innovativi possiamo esplorare nuove frontiere e, soprattutto in caso di distanze importanti, si possono condividere esperienze da qualunque parte del mondo, rafforzando la collaborazione e stimolando creatività e collaborazionismo.

Ma quanto sono buoni i cookies?

Ogni volta che apriamo un sito, che sia il nostro di yes-web, o un qualunque altro, immancabilmente ci accoglie il banner che ci chiede di accettare i cookie o meno.

Ma, cosa sono esattamente questi cookie e come vanno gestiti? 

I cookie sono frammenti di dati sugli utenti memorizzati sul computer e utilizzati per migliorare la navigazione. I cookie, anche conosciuti come cookie HTTP, web, Internet o del browser, vengono creati dal server e inviati sul tuo browser. Lo scambio di informazioni consente ai siti di riconoscere il tuo computer e inviargli informazioni personalizzate in base allo stile della tua navigazione. In altre parole se i cookie non esistessero, ogni volta che visiti una nuova pagina di un sito dovresti selezionare nuovamente le tue preferenze, come la lingua e la valuta, nonché confermare di essere una persona e non un robot, ecc.

I dati salvati nei cookie non sono pericolosi di per sé, non sono un malware. Il problema è il modo in cui il sito web può utilizzare quei dati, potenzialmente violando la privacy dell’utente. Infatti,in caso di attacco informatico, i cybercriminali possono utilizzare le informazioni contenute nei cookie per estrapolare la cronologia della nostra navigazione. Per questo motivo è molto importante saper riconoscere i cookie da consentire e quelli preferibilmente da bloccare.

Esistono diversi tipi di cookie: la prima distinzione da fare è tra cookie di prima e di terze parti; i primi sono creati dal sito che stai visitando che è il solo che può leggerli. Nel secondo caso accade che il sito ricorra a servizi esterni che creano anch’essi i propri cookie, denominati cookie di terze parti.

Inoltre possiamo distinguere tra:

Cookie di sessione: consentono al sito di ricordare l’identità di un computer durante la navigazione da una pagina all’altra e, quando termina la sessione, il cookie smette di funzionare e trasmettere informazioni. Questi sono considerati i più sicuri.

Cookie persistenti: sono permanenti (o quasi) e servono per memorizzare le preferenze degli utenti. Vengono utilizzati soprattutto per l’autenticazione dei computer, in modo che l’utente possa mantenere l’accesso durante la navigazione sul sito. 

Evercookie, cookie zombie e supercookie: Questi, in realtà, non sono veri e propri cookie, ma piuttosto una routine in grado di autoreplicarsi anche dopo che la cache del browser è stata svuotata. Quando ne elimini uno, spesso sono in grado di installare copie di sé stessi in un’altra posizione. Questo è il caso di software video per i browser come Microsoft Silverlight o Adobe Flash, che consentono l’accesso agli stessi dati da più posizioni.

I cookie sono ormai elementi essenziali per il buon funzionamento e per la corretta visualizzazione di quasi tutti i siti internet. Ma come detto, i cookie, prendono anche delle informazioni dell’utente che usa il nostro servizio web, soprattutto se si tratta di quelli di terze parti. È proprio, in particolare, su questi ultimi che è intervenuta la legge a tutela della privacy del consumatore, stabilendo strette direttive a cui tutti i siti internet devono adeguarsi, dando la possibilità all’utente di conoscere cosa sta avvenendo nel substrato di un sito web e di decidere se accettare, eliminare, bloccare determinati cookie.

La regolamentazione della gestione dei cookie prende spunto dalla normativa italiana vigente in materia di trattamento dei dati personali: l’articolo 122 del Codice della Privacy prevede infatti che le informazioni derivanti dalla tracciatura del profilo di un utente, possano essere utilizzate esclusivamente se tale utente ha manifestato espressamente la propria disponibilità ad utilizzare questi dati.

Chiunque utilizzi cookie ha l’obbligo di informare l’utente sull’uso di questi e sul tipo di finalità che si intendono perseguire tramite gli stessi.

La normativa italiana è stata recentemente aggiornata nel giugno 2021, attraverso l’emanazione di nuove linee guida sui cookie e sugli altri sistemi di tracciamento.

 

Ma cosa deve fare un gestore di un sito per essere in linea con la legge e evitare sanzioni? 

L’intervento più visibile è sicuramente dotare il sito della cookie banner, cioè il banner che ci chiede se vogliamo accettare, personalizzare o rifiutare i cookies. Disporre di un cookie banner e di una cookie policy e bloccare i cookie prima di aver ottenuto il consenso dell’utente sono tutti requisiti previsti dalla Direttiva ePrivacy (Cookie Law) e dal GDPR.

L’avviso sui cookie deve contenere una breve spiegazione delle finalità di installazione dei cookie utilizzati dal sito, essere sufficientemente discontinuo nella navigazione del sito da essere ben evidente, contenere un link ad una cookie policy che illustri in dettaglio le finalità, l’utilizzo e le attività delle terze parti correlate ai cookie e esporre chiaramente quali azioni indicheranno il consenso.

Il cookie banner è obbligatorio per tutti i siti o app che fanno uso di cookie non esenti dall’obbligo di consenso ed è un obbligo di legge se il sito web può essere visitato da utenti europei, oppure se il sito/app appartiene ad un’attività (società, impresa individuale, ente pubblico, ecc.) con sede nell’UE, indipendentemente dal fatto che i tuoi utenti abbiano o meno sede nell’UE.

 

Noi di yes-web, come agenzia, dobbiamo essere sempre informati e precisi sugli obblighi di legge da rispettare quando si crea un contenuto sul web. La corretta gestione della privacy, del GDPR e l’introduzione di una banner cookie precisa e che rispetti tutti i contenuti che la legge individua, è ormai indispensabile non solo per non incorrere in sanzioni ma anche per dimostrare la nostra serietà verso i visitatori del nostro sito.

Una passeggiata nel metaverso

Sino a qualche mese fa il metaverso sembrava solo un’idea intrigante, ma oggi, piano piano, sta iniziando a diventare sempre più una realtà. Come sempre la tecnologia viaggia più veloce delle parole, e curiosando sul web possiamo iniziare a esplorare i primi metaversi. Vero, molti mondi sembrano ancora un pò da sgrezzare e migliorare graficamente, sono ancora distanti dalla realtà e non permettono ancora un integrazione con qualunque visore, però sono esempi interessanti di ciò che ci riserverà il futuro.

 

Noi di yes-web abbiamo deciso di esplorare, utilizzando la piattaforma Spatial, uno spazio del metaverso dedicato alla cultura, eventi, opere d’arte di nft, ecc…

Entrare nel metaverso di Spatial è semplice: l’applicazione è presente negli app store principali, oppure è visitabile da chrome, ed è totalmente gratuita, anche se c’è la possibilità di avere spazi più ricercati e controllabili a pagamento. 

 

Appena iscritti è possibile creare il nostro avatar al quale dobbiamo dare un nome. Attraverso la fotocamera è possibile dare le nostre sembianze all’avatar, anche se non sarà molto fedele a noi. Un rapido tutorial ci insegnerà a visitare questi mondi anche senza i visori dedicati. 

Purtroppo c’è una limitazione: senza accoppiare gli handset per il movimento non possiamo muoverci all’interno del metaverso con il visore, ma nonostante questo, l’esperienza, per quanto non totalmente coinvolgente, risulta interessante e fruibile comodamente.

 

Come detto, questo metaverso ospita soprattutto opere d’arte nft e si presta come spazio dove il mondo reale e quello virtuale si fondono e possono dialogare perfettamente tra loro. Le varie stanze sono organizzate dagli artisti che espongono, le opere si presentano davanti a noi con una buona risoluzione , possiamo muovere il nostro avatar per le sale, ed eventualmente dialogare con gli altri partecipanti alla visita.  Inoltre, attraverso indirizzi e contatti forniti dagli autori, possiamo acquistare queste opere come se fossimo in una reale galleria d’arte. 

 

L’esperienza di visualizzazione è buona e semplice, e alcune stanze sono veramente ben fatte e ricercate. Sia con i visori, sia senza, risulta molto facile visualizzare tutti gli elementi presenti, tanto quanto comunicare con gli altri visitatori. Naturalmente con i visori l’esperienza di visualizzazione migliora sensibilmente. In qualunque caso, comunque, la visualizzazione delle opere è chiara e dettagliata. Inoltre, anche se questa sembra una funzione a pagamento, possiamo anche organizzare presentazioni e conferenze, accoppiando le nostre hearset per comunicare comodamente come se fossimo in una grande riunione o presentazione. 

 

I mondi da visitare sono tantissimi, ogni giorno possiamo visitare gallerie di nuovi artisti, sempre più curate e fruibili, dove le opere proposte sono facilmente acquistabili. 

 

Ma le possibilità di fare tour virtuali saranno infinite e riguarderanno tutte le attività. 

È di questi giorni l’articolo che parla di un giovane italiano, Federico Buompane, che sta cercando, attraverso un crowdfunding, di aprire un emporio virtuale dove da tutto il mondo si potrà assistere alle lavorazioni del caffè della torrefazione di famiglia, la We Roast. Attraverso una blockchain dedicata potrà essere monitorato tutto il processo produttivo,  dalla semina, alla raccolta, sino alla vendita finale. 

 

Il metaverso ci regalerà sempre più sorprese e opportunità per il futuro. Il nostro mondo reale sarà sempre maggiormente interconnesso con la realtà virtuale e, grazie a device sempre più tecnologici, saremmo in grado di vivere mondi paralleli al nostro, ma anche mondi inventati, presenti, passati e futuri. Sicuramente il valore dell’esperienza diventerà sempre più grande. 

 

Oltre alle varie esperienze e utilità,  non dobbiamo dimenticarci della parte educativa. Infatti possiamo usare la realtà parallela del metaverso per simulare diverse situazioni, creare esperienze e apprendere più rapidamente i concetti che troviamo nei libri di scuola.

 

Noi di yes-web continueremo a esplorare sempre più questo nuovo modo di vivere il web, cercando sempre di capire appieno le potenzialità dei nuovi strumenti, per trovare, anche in questo caso, la migliore soluzione per il vostro business.