Mese: Novembre 2022

Il metaverso è già finito?

Non esiste ancora un metaverso concreto e definito, poiché la tecnologia e le infrastrutture necessarie per crearlo non sono ancora disponibili. Inoltre, ci sono molti aspetti tecnici, sociali e morali da considerare nello sviluppo di un metaverso. Pertanto, come abbiamo già visto in un articolo precedente, il metaverso rimane un concetto affascinante ma ancora poco concreto. 

 

Come  già detto, il concetto di metaverso è ancora in fase di sviluppo e non esiste ancora una definizione univoca di ciò che dovrebbe essere o come dovrebbe funzionare. Pertanto, non possiamo ancora parlare del successo o del mancato successo del metaverso poiché non esiste un metaverso concreto su cui fare una valutazione, ma solo idee embrionali che stiamo cercando di implementare e realizzare.

 

Se e quando verrà creato un metaverso concreto e funzionante, questo potrebbe avere numerose applicazioni e potrebbe essere utilizzato in molti modi, come ad esempio negli ambienti di lavoro, per le riunioni e le conferenze, permettendo alle persone di interagire in modo più efficace e coinvolgente rispetto alle videoconferenze tradizionali. Inoltre, il metaverso potrebbe diventare un luogo di intrattenimento, dove le persone potrebbero giocare, assistere a spettacoli e partecipare a eventi o essere una piattaforma per la creazione e la condivisione di contenuti artistici e culturali, come ad esempio opere d’arte o performance teatrali, come già accade con gli nft.

 

Infine, il metaverso potrebbe diventare uno spazio per l’educazione, dove gli studenti potrebbero sperimentare simulazioni e ambienti di apprendimento realistici e interattivi, che potrebbero aiutarli a comprendere meglio i concetti e a sviluppare competenze pratiche. In sostanza, le applicazioni del metaverso potrebbero essere molteplici e potrebbero riguardare diversi ambiti della vita quotidiana.

 

E sin qui tutto bene e tutto bello, ma allora perchè non sta funzionando? Le risposte a questa domanda sono difficili, anche perché non esiste ancora realmente un metaverso, e forse questo è il primo problema. Infatti i mondi del metaverso, e le piattaforme di realtà aumentata proposte, sono ancora in fase embrionale, confuse e poco fruibili, rendendo l’esperienza dell’utente medio scarsa e, a tratti, frustrante, soprattutto se non si è muniti dei visori o dei controller. Già, per fruire al 100% dei contenuti del metaverso è indispensabile avere visori dedicati e un paio di controller per potersi direzionare, oltre a delle cuffie e un microfono. 

 

Possiamo navigare gli ambienti dei vari metaversi anche senza controller e visori naturalmente, ma l’esperienza non sarà delle migliori e delle più fruibili. Inoltre non potremmo connetterci ovunque al metaverso, appunto per la difficoltà nell’avere un’attrezzatura adeguata all’uso fuori casa. In un epoca dove l’attenzione alla perfezione grafica è quasi maniacale, i metaversi sinora proposti risultano non all’altezza. Le grafiche, anche per le complessità della realtà aumentata, appaiono spartane, poco fluide e molto elementari; anche per questo l’utente medio non si avvicina al metaverso. Ma il vero problema sembra essere la semplicità di utilizzo. 

 

Gli individui, infatti, sarebbero attratti dalla semplicità dell’esperienza anche se il prodotto non è perfetto. In altre parole, ci deve essere il minor attrito possibile; l’esperienza deve essere il più semplice possibile per essere consumata.

Se si parla di video YouTube è diventata la piattaforma di riferimento, nonostante la scarsa qualità di alcuni contenuti. Allo stesso modo Tik Tok attira il favore dei giovani con clip la cui qualità è lontana dai canoni del cinema. La storia avrà sempre la precedenza sulla confezione. 

 

Dobbiamo accettare che, per gli utenti, la semplicità e la storia sono più importanti e hanno la precedenza sugli artifici (3D, 4D, 4K, 8K, …). L’esperienza deve essere semplice, ed è esattamente ciò che propone YouTube. Anche Netflix, fin dalla sua creazione, ha capito questo bisogno e ha deciso di lanciare i migliori contenuti per un utente senza alcuna azione da parte sua. Gli algoritmi di raccomandazione sono la pietra angolare di questa strategia, che mira a ridurre la distanza tra contenuto e consumatore.

 

Noi di Yes-Web siamo sempre attenti all’evoluzione del metaverso, lo consideriamo, come tutte le novità legate al web, un modo per migliorare degli aspetti della nostra vita. Lo sappiamo bene, ci vorrà ancora del tempo, ci vorrà ancora tanta pazienza e non sappiamo ancora se questo nuovo modo di concepire internet funzionerà realmente, ma sicuramente molte sue applicazioni o idee saranno parte del nostro futuro. 

Intelligenza artificiale: tra etica e tecnologia

L’idea di sviluppare intelligenze artificiali è stata presente nella letteratura e nella cultura popolare per secoli. Tuttavia, l’intelligenza artificiale come disciplina scientifica moderna ha iniziato a emergere negli anni ’50 e ’60, quando i ricercatori hanno iniziato a sperimentare con i primi computer e a sviluppare algoritmi di apprendimento automatico.

Negli anni successivi, l’intelligenza artificiale ha continuato a svilupparsi e a diventare sempre più sofisticata, con l’introduzione di nuove tecniche di apprendimento automatico e l’aumento della potenza di calcolo dei computer. Oggi, l’intelligenza artificiale è una disciplina in rapido sviluppo che viene utilizzata in una vasta gamma di settori, dalla medicina all’industria, dal commercio all’educazione.

 

Il primo esempio di intelligenza artificiale sviluppata in modo concreto è stato il programma di gioco d’azzardo chiamato Nim sviluppato nel 1950 da Alan Turing e Klaus Samelson. Nim era un semplice gioco a turni in cui i giocatori dovevano scegliere quanti oggetti rimuovere da una pila ciascuno turno, con il vincitore che era il giocatore che rimuoveva l’ultimo oggetto. Il programma di Nim è stato il primo esempio di intelligenza artificiale che è stato in grado di giocare in modo competitivo contro gli esseri umani.

Negli anni successivi, sono stati sviluppati molti altri esempi di intelligenza artificiale, come il programma di scacchi Deep Blue di IBM, che ha sconfitto il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov nel 1997, e il programma di riconoscimento vocale Dragon NaturallySpeaking, che è stato in grado di riconoscere e trascrivere il parlato in modo accurato.

 

L’intelligenza artificiale è diventata sempre più accessibile e fruibile anche da coloro che non hanno conoscenze specifiche di informatica negli ultimi anni, grazie alla diffusione dei servizi basati su cloud e all’aumento della disponibilità di strumenti di sviluppo di intelligenza artificiale user-friendly.

Oggi, molti servizi di intelligenza artificiale basati su cloud offrono API (Application Programming Interface) che possono essere utilizzate per integrare facilmente funzionalità in applicazioni e servizi online, senza la necessità di conoscenze specifiche di programmazione. Inoltre, sono disponibili molti strumenti di sviluppo di intelligenza artificiale user-friendly che consentono anche a chi non ha conoscenze specifiche di informatica di creare e utilizzare modelli di AI per diverse finalità.

Come possiamo vedere semplicemente dai nostri smartphone, molti produttori di tecnologia stanno incorporando funzionalità di intelligenza artificiale nei loro prodotti, rendendola perciò sempre più accessibile e fruibile praticamente a tutti. Ad esempio, molti smartphone e altoparlanti intelligenti incorporano funzionalità di intelligenza artificiale per fornire assistenza vocale e altre funzionalità utili.

Ma l’esempio di AI che sembra maggiormente riuscito è la ChatGPT di OpenAi , che permetterà di chattare, praticamente di qualunque argomento semplice o complesso, con un’intelligenza artificiale che, come dicono gli stessi sviluppatori, è stata creata per migliorare a modellare il futuro e darci una mano a migliorare le esperienze di questo tipo. 

 

ChatGPT è un modello linguistico di grandi dimensioni specializzato nella conversazione con utenti umani, messo a punto con tecniche per l’apprendimento automatico e ottimizzato con tecniche di apprendimento supervisionato e di rinforzo.

La prima versione sarà messa online il 30 novembre del 2022, e c’è enorme curiosità tra gli addetti al settore, ma anche da parte degli utenti più evoluti di mettere alla prova questo modello. 

Anche noi di yes-web, come tutti i nativi digitali, non vediamo l’ora di poter provare e mettere alla prova questo nuovo strumento, sia per testarne le peculiarità e l’affidabilità, sia per capire se ci stiamo avvicinando a quel futuro dove uomo e macchina potranno essere connessi in una maniera più articolata.